Associazione Piazza San Marco
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23 dicembre 2011

Negozietto Thun della discordia

Tratto dal Corriere del Veneto di oggi: SPONSOR E LAVORI Store a fianco della Basilica proteste per il permesso a Thun L’azienda che ha restaurato le sculture della cappella Zen ha aperto un negozietto ai Leoncini. Bergamo Rossi: brutto. Nardi: boccone amaro Il negozio delle polemiche (Vision) VENEZIA - Di lato la Basilica di San Marco, dietro l'entrata principale del Palazzo Patriarcale e davanti... il «negozietto » Thun. Un box in vetro e ferro per la vendita delle notissime statuette. Il via libera al piccolo negozio temporaneo in piazzetta dei Leoncini sta facendo discutere. enezia, appena dietro l’angolo di Piazza San Marco. Sono passate poche settimane da quando l’azienda Thun ha presentato i restauri eseguiti nella cappella Zen della Basilica di San Marco (la «rimessa a nuovo» dei quattro profeti), realizzati in collaborazione con Fondaco srl e da quando il suo amministratore delegato ha «acceso » il Natale di piazza Ferretto e piazza San Marco, in qualità di capofila di una cordata di sponsor che si sono accollati le spese di luminarie e addobbi natalizi. Con l’albero illuminato e il presepe di casa Thun con le statue a misura d’uomo, sono arrivati anche i due mini negozi. Dei quali pochi si sono accorti fino a quando non è stato tempo di concerti in Basilica e visite natalizie. «Passi per il presepio, di una bruttezza agghiacciante, ma il "negozietto" Thun potremmo definirlo il nuovo show room di Piazza San Marco - protesta Toto Bergamo Rossi di Venetian Heritage - sindaco e Curia lo hanno permesso solamente perché la ditta Thun ha finanziato la semplice manutenzione di quattro sculturine lignee nella Cappella Zen per un importo inferiore a 50mila euro. Non mi pare una cifra tale da permettere uno scempio di questo genere della Piazza». Bergamo Rossi non è l’unico a storcere il naso. Anche ai commercianti della piazza quel negozio temporaneo — sul quale pare abbia avuto delle perplessità anche la soprintendenza — non va giù, soprattutto perchè potrebbe diventare un «pericoloso» precedente. «le imprese che finanziano dei restauri richiedono ovviamente un ritorno di immagine e un ritorno economico, su questo non c’è nulla di strano - dice alberto nardi, presidente dell’associazione piazza san marco - certo le valutazioni per i permessi dovrebbero tener conto anche dell’apporto qualitativo e quantitativo ai restauri e simili concessioni dovrebbero essere date solo a fronte di un finanziamento ingente. Certo il periodo in cui siamo crea delle difficoltà enormi per trovare gli sponsor. E forse il "boccone amaro" questa volta, va mandato giù senza troppe polemiche». A fare da magnete per i turisti, in questo caso però, non è un «addobbo » qualunque, bensì la natività: «Mi sembra di cattivo gusto soprattutto in relazione al simbolo che rappresenta il presepio - dice Piergiovanni Brunetta, presidente di Confesercenti Veneto - Thun poteva sponsorizzarlo senza ricavarne un’occasione commerciale. Ne ha talmente tante che non avrei sfruttato l’immagine della natività per farlo ». «Nel concetto in sé non c’è nulla di male. Basterebbe però che lo scopo non fosse strettamente commerciale - dice Franca Coin - per esempio che Thun decidesse di usare il ricavato per finanziare il restauro del sempre più pericolante campanile di Torcello, per dirne una». Dalla società in questi ultimi anni ha trovato decine e decine di sponsor per restaurare pezzi grandi e piccoli di città nessun commento. «Non rispondo a queste miserie - dice Enrico Bressan di Fondaco srl - auguro a tutti Buon Natale». Alice D’Este 23 dicembre 2011